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Mohammad Mehdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini
Mohammad Mehdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini
IRAN - I manifestanti Mohammad Mehdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini giustiziati il 7 gennaio

7 gennaio 2023:

I manifestanti Mohammad Mehdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini giustiziati il 7 gennaio in un luogo non indicato. Non hanno avuto un ultimo colloquio con le famiglie.
Il Media Center della magistratura della Repubblica islamica dell'Iran ha annunciato che all'alba di sabato 7 gennaio 2023 sono state eseguite le condanne a morte di Mohammad Mehdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini. Il luogo delle esecuzioni di questi due cittadini non è menzionato nelle notizie.
Secondo IRNA (l’agenzia di stampa ufficiale del governo iraniano): “i due uomini erano stati condannati per aver ucciso Ruhollah Ajamian, un membro dei Basiji (forze volontarie) il 3 novembre a Karaj, una città a 40 chilometri a ovest di Teheran.
L'omicidio è avvenuto sull'autostrada Karaj-Qazivn, dove i rivoltosi avevano bloccato la strada.
Ajamian, 28 anni, stava volontariamente cercando di aiutare a sgombrare l’autostrada occupata dai rivoltosi quando, improvvisamente, è stato attaccato da un gruppo di rivoltosi perché indossava l'uniforme Basij. È stato attaccato con pietre, coltelli, machete e tirapugni, ha riferito Tasnim. Ajamian era disarmato quando è stato attaccato.
Come NtC aveva scritto l'8, il 13 e il 30 dicembre 2022 (vedi NtC in quelle date), Mohammad Mehdi Karami, 22 anni, curdo di Bijar, campionenazionale di Karate e membro della nazionale giovanile, e Seyed Mohammad Hosseini, 39 anni, che faceva volontariato come allenatore di calcio peer bambini, erano stati arrestati il 3 novembre, mentre erano in corso proteste popolari in occasione del 40° giorno dall’uccisione (da parte di agenti iraniani) di Hadis Najafi. Hadis Najafi era stato ucciso dalle forze di sicurezza a Karaj il 21 settembre.
Karami e Hosseini erano stati accusati di "efsad-fil-arz (corruzione sulla terra) per aver commesso crimini contro la sicurezza nazionale, attacco alle forze e alle assemblee Basiji e collusione contro la sicurezza nazionale e pubblicazione online di appelli contro il governo".
Il 30 novembre Karami e Hosseini erano stati processati, insieme ad altri 14 imputati, dalla 1a sezione del tribunale rivoluzionario della provincia di Alborz, presieduto dal giudice Asef Alhosseini. Durante il processo, nessuno degli imputati ha avuto accesso a un avvocato di fiducia. Secondo quanto riferito, sono stati anche torturati per confessare e ammettere le accuse. Sembra che almeno 5 degli imputati siano stati condannati a morte.
La loro sentenza è stata confermata dalla Corte Suprema il 3 gennaio, mentre per gli altri 3 condannati a morte è stato accolto il ricorso dei difensori.
L'avvocato scelto da Seyed Mohammad Hosseini, Ali Sharifzadeh Aradakani, che ha potuto incontrare il suo cliente solo il 18 dicembre nel penitenziario di Karaj, ha scritto sui social: “Le sue storie erano piene di lacrime, mi ha parlato di torture, percosse mentre era ammanettato e bendato, calci fino allo svenimento, percosse sulla pianta dei piedi con sbarre di ferro, scosse elettriche su tutto il corpo… le confessioni che gli sono state storte con queste tortura non hanno nessun valore legale."
Anche all'avvocato scelto da Mohammad Mehdi Karami, Mohammad Hossein Aghasi, è stato negato l'accesso al suo cliente. Oggi ha twittato che il suo cliente lo aveva chiamato dalla prigione mercoledì e ha dichiarato che stava facendo uno sciopero della fame e della sete fino a che non avesse potuto incontrare il suo avvocato. "Avremmo presentato ricorso se mi avessero concesso l'accesso al caso", ha scritto.
Il padre di Mohammad Mehdi Karami aveva precedentemente dichiarato in un'intervista al quotidiano Etemad che suo figlio era innocente dei fatti di cui era stato accusato. Un giornalista che aveva intervistato la madre di Mohammad, Mahdy Beyk, è stato arrestato dopo aver pubblicato la conversazione con la madre dopo che la sentenza del figlio era stata confermata dalla Corte Suprema.
Il direttore di IHR, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: “Le esecuzioni dei manifestanti devono essere condannate dalla comunità internazionale nel modo più fermo e forte possibile. Queste esecuzioni sono l’estensioni delle esecuzioni sommarie contro i manifestanti nelle strade e nelle carceri, e non hanno basi legali. Le autorità iraniane devono sapere chiaramente che pagheranno un prezzo per questo loro comportamento, all’interno del paese le proteste certo non cesseranno, e all’esterno del paese la comunità internazionale deve attuare misure punitive più severe contro la repubblica islamica e le organizzazioni repressive come l'IRGC e l'Ufficio di Ali Khamenei".
Mohammad Mehdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini sono il terzo e il quarto manifestante ad essere giustiziato in relazione alle proteste in corso. I manifestanti Mohsen Shekari e Majidreza Rahnavard sono stati giustiziati a Teheran e Mashhad all'inizio di dicembre. Iran Human Rights ha precedentemente pubblicato un elenco di 100 persone a rischio di esecuzione.

https://iranhr.net/en/articles/5685/
https://en.iranhrs.org/mohammad-mehdi-karami-and-mohammad-hosseini-executed-in-karaj-central-prison/
https://hengaw.net/en/news/2023/01/the-death-sentences-of-mohammad-mehdi-karmi-and-seyed-mohammad-hosseini-were-carried-out
https://www.tehrantimes.com/news/480574/Murderers-of-Ruhollah-Ajamian-are-executed

 

(Fonte: IHR)

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