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RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DI KIGALI 2011
Noi, delegati presenti alla Conferenza Regionale sullâAbolizione della Pena di Morte o Moratoria delle Esecuzioni svoltasi a Kigali il 13-14 Ottobre 2011,
Considerando che:
La pena di morte non fa normalmente parte del tradizionale sistema di giustizia africano;
Ricordando:
Il positivo esempio del Ruanda che, nel nome della Riconciliazione, ha abolito la pena di morte anche per gli autori dei crimini piĂš gravi come il genocidio;
Considerando anche che:
Nel settembre 2009, il gruppo di lavoro sulla pena di morte della Commissione Africana sui Diritti Umani e dei Popoli ha organizzato una conferenza sub-regionale a Kigali, Rwanda, per sostenere lâabolizione della pena di morte nellâAfrica centrale, orientale e meridionale, ponendo lâaccento sulla moratoria delle esecuzioni;
Nellâaprile 2010, la Commissione Africana sui Diritti Umani e dei Popoli ha organizzato un secondo incontro regionale a Cotonou, riguardante i paesi dellâAfrica settentrionale e occidentale, per individuare i mezzi per raggiungere lâabolizione della pena di morte;
Ricordando:
I diversi strumenti internazionali volti alla salvaguardia del diritto alla vita;
Che, il 21 dicembre 2010, lâAssemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha approvato una nuova risoluzione in favore della Moratoria Universale sullâApplicazione della Pena di Morte;
La risoluzione ACHPR/Res 136 (XXXVIII).08 sulla Moratoria della Pena di Morte;
Convinti che:
Una moratoria sullâapplicazione della pena di morte contribuisca al rispetto della dignitĂ umana e al miglioramento e progressivo sviluppo dei diritti umani;
Esortiamo tutti gli Stati Africani:
A sottoscrivere gli strumenti relativi ai Diritti Umani che proibiscono la pena di morte, vale a dire il Secondo Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici ed adeguare di conseguenza le legislazioni nazionali;
A rendere disponibili allâopinione pubblica le informazioni rilevanti relative allâuso della pena di morte e alle alternative a questâultima;
A ridurre progressivamente lâuso della pena di morte e il numero dei reati per i quali può essere imposta;
A stabilire nel frattempo una moratoria delle esecuzioni in previsione dellâabolizione della pena di morte;
Ad ispirarsi ai principi della giustizia riabilitativa, tenendo conto delle esperienze delle vittime;
A redigere un protocollo addizionale alla Carta Africana dei Diritti Umani e dei Popoli relativo alla pena di morte, dando a tutti gli stati membri della UA che non hanno ancora abolito la pena di morte, la possibilitĂ di adottare uno strumento vincolante per lâabolizione della pena di morte;
A co-sponsorizzare e votare in favore della Risoluzione per la moratoria mondiale sulle esecuzioni allâAssemblea Generale Onu del 2012.
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