USA. CORTE SUPREMA, NO A PENA DI MORTE PER STUPRO DI MINORI

La Corte Suprema degli Stati Uniti a Washington

25 Giugno 2008 :

la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato illegittima la condanna a morte di persone riconosciute colpevoli dello stupro di minorenni.
Con 5 voti contro 4, i giudici di Washington hanno stabilito l’incostituzionalità di una legge della Louisiana che consente la pena capitale in casi del genere, dal momento che viola il divieto costituzionale sulle punizioni crudeli e inusuali.
“La pena di morte non è una pena proporzionata per lo stupro di un minore”, ha scritto il giudice Anthony Kennedy nella motivazione di maggioranza. Gli altri quattro giudici liberal si sono uniti a lui, mentre i quattro giudici più conservatori hanno espresso dissenso.
Negli ultimi 44 anni non ci sono state negli Usa esecuzioni per crimini che non abbiano causato la morte della vittima.
Il 43enne Patrick Kennedy, condannato a morte in Louisiana per lo stupro della figliastra di otto anni, è una delle due persone negli Stati Uniti, entrambe in Louisiana, che sono state condannate a morte per uno stupro senza uccisione della vittima.
La Corte Suprema già nel 1977 ha vietato l’esecuzione per lo stupro di una donna adulta.
Sono 45 gli stati che vietano la pena di morte per qualsiasi tipo di stupro, mentre i restanti cinque la consentono per lo stupro di minorenni.
In Louisiana la pena di morte può essere emessa per lo stupro di minori di 12 anni anche quando non seguito dalla morte della vittima.
Montana, Oklahoma, South Carolina e Texas consentono l’esecuzione se l’imputato è stato già in passato riconosciuto colpevole dello stupro di un minore.
"Il danno causato alle vittime e alla società da chi stupra bambini è grave”, ha scritto il giudice Samuel Alito nell’esprimere il suo dissenso. “Questa ferita giustifica la condanna a morte, così come ha valutato il legislatore della Louisiana e di un numero crescente di altri stati.”
Il giudice Kennedy ha da parte sua fatto notare che l’assenza di esecuzioni per stupro e l’esiguo numero di stati che le consentono dimostra che “c’è un consenso nazionale contro la pena di morte per lo stupro di minori”.
La decisione della Corte Suprema – ha riconosciuto Kennedy – deve tuttavia fare i conti con “gli anni di profonda sofferenza che devono essere sopportati da chi ha subito uno stupro da bambino”.
Infine, per quanto riguarda i crimini contro l’individuo, “la pena di morte non dovrebbe essere estesa ai casi in cui la vittima non perde la vita”.
 

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