MALESIA: DUE CONDANNE CAPITALI ANNULLATE IN APPELLO

20 Novembre 2021 :

Due uomini che erano stati condannati a morte per omicidio in Malesia sono stati prosciolti in appello poiché due testimoni dell'accusa non sono stati in grado di identificarli come aggressori, ha riportato Free Malaysia Today il 18 novembre 2021.
Il collegio di tre membri della Corte d'Appello, guidato da Kamaludin Md Said, ha così salvato dall’esecuzione S Danaraj e A Logiswaran, entrambi 29enni, rispettivamente un negoziante e un addetto al carrello elevatore.
Gli altri due giudici erano M Gunalan e Ghazali Cha.
Gunalan, che ha letto la sentenza della Corte, ha detto che la questione principale era l’identificazione o meno degli imputati.
"A nostro parere, durante il processo è stato sollevato più di un ragionevole dubbio", ha detto, motivando l’annullamento del giudizio di colpevolezza e della condanna che erano stati emessi dall’Alta Corte.
Gunalan ha affermato che il giudice del processo di primo grado non aveva valutato le prove nel loro complesso, in particolare quelle relative all'identificazione da parte dei due testimoni dell’accusa.
“Il nostro intervento riguarda il merito. Accogliamo l'appello e assolviamo gli imputati", ha detto.
Danaraj, Logiswaran e altre tre persone ancora latitanti erano stati accusati dell'omicidio di A Kalaymanee, avvenuto presso Jalan Bunga Melur a Shah Alam, capitale dello Stato malese di Selangor, il 12 ottobre 2014.
Ramkarpal Singh, che ha difeso Danaraj, e Saha Deva Arunasalam, difensore di Logiswaran, avevano affermato che non fosse prudente riconoscere colpevoli i propri clienti per un crimine che prevede la pena di morte.
Entrambi gli avvocati hanno anche affermato che i loro clienti avevano informato l’accusa dei loro alibi, che li collocavano lontano dalla scena del crimine.
Danaraj ha affermato di essere stato a una festa di compleanno mentre Logiswaran ha detto che stava partecipando a un incontro di preghiera a casa di sua sorella.
Il sostituto procuratore Hanim Mohd Rashid aveva invece affermato che i testimoni fossero credibili e la colpevolezza degli imputati fosse certa.
La pubblica accusa aveva portato a testimoniare il fratello della vittima, Kalairasan, e un suo cugino, N Suresh, per dimostrare che gli imputati erano presenti sulla scena del crimine.

 

altre news