RUSSIA: IPOTESI PROCESSO IN BIELORUSSIA PER CONDANNARE A MORTE I TERRORISTI DEL CROCUS

Vladimir Putin

02 Aprile 2024 :

Il processo ai quattro presunti terroristi tagiki del Crocus potrebbe svolgersi in Bielorussia, dove la pena di morte è ancora applicata.
La Russia osserva una moratoria sulla pena di morte, che è in vigore dal 1996, sarebbe inoltre complicato applicare la pena di morte retroattivamente.Ma gli alleati di Vladimir Putin spingono per il ritorno delle esecuzioni dopo l’attentato alla sala da concerti, e lo stesso ‘zar’ potrebbe così utilizzarle per liberarsi di oppositori e terroristi alla luce del sole.
Il numero due del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ex presidente del Paese, ha già affermato che è “necessario” “uccidere” i sospettati dell’attentato al Crocus.
Tra chi sostiene il ritorno della fucilazione (unico metodo previsto in Russia, ndr) c'è la deputata della Duma di Stato della Federazione Russa, Maria Butina, che al primo canale televisivo statale bielorusso ha suggerito la scappatoia del Cremlino per mandare a morte i responsabili della strage, dove “hanno perso la vita anche dei cittadini bielorussi”.
Butina ha spiegato al giornalista di Minsk: "Avete esattamente lo stesso diritto della Federazione Russa di processare queste persone", e ha aggiunto: "Penso che ci sia già una discussione su questo tema tra le autorità competenti".
Intanto il clima per gli immigrati tagiki in Russia si sta facendo pesante, molti lavoratori hanno fatto ritorno nel loro Paese d'origine a seguito dell'attentato. Il ministero del Lavoro, della Migrazione e dell'Occupazione del Tagikistan, tramite il vice ministro, Shakhnoza Nodiri, ha rivelato alla Tass: "Riceviamo molte chiamate", parlando di "paura, panico" da parte dei suoi concittadini.
A più di una settimana dall'assalto alla grande sala da concerti alla periferia della capitale russa il dipartimento del Ministero delle Emergenze russo della Regione di Mosca ha aggiornato il numero di feriti nell'attacco terroristico al Crocus: 551. Mentre le vittime sono state 144 persone, tra cui cinque bambini.  

 

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