NIGERIA: DUE CONDANNATI A MORTE PER OMICIDIO NELL’AKWA IBOM

01 Dicembre 2021 :

Due uomini, Joseph Etim e Christopher Macaulay, il 24 novembre 2021 sono stati condannati all’impiccagione per aver ucciso lo zio, Imo Edet, per una proprietà terriera nello stato nigeriano di Akwa Ibom.
I due sono stati condannati dall'Alta Corte statale di Akwa Ibom presieduta dal giudice Okon Okon.
Un terzo accusato, Imeobong Edet, che li avrebbe mandati a commettere il crimine, è morto nel corso della detenzione.
Etim e Macaulay provengono rispettivamente da Akpautong e Obio Aduang, nell'Area del Governo Locale di Ibesikpo Asutan dello Stato.
Il giudice Okon ha dichiarato gli imputati colpevoli di omicidio ai sensi della Sezione 326 (1) del Codice penale, Cap. 38, vol. 2, Leggi dello Stato di Akwa Ibom, 2000.
Il giudice ha detto che gli imputati hanno confessato che Imeobong li ha contattati per uccidere suo fratello minore, che si era rifiutato di cedergli la proprietà terriera lasciata dal padre.
Gli imputati hanno ammesso che Imeobong ha promesso loro parte della proprietà se avessero ucciso suo fratello, compito che i due hanno portato a termine il 19 novembre 2016.
Per l’Alta Corte ci sono "prove ammissibili che la vittima sia morta istantaneamente per un attacco da parte degli imputati, che lo hanno colpito con un machete alla testa e gli hanno tagliato la gola con un coltello".
Il giudice Okon, che ha descritto l'omicidio come cruento e raccapricciante, ha affermato che l'atto è stato "deliberato e intenzionale".
Ha osservato che le prove dell'accusa, compresa la dichiarazione della moglie e del figlio della vittima e la confessione degli imputati, soddisfano i requisiti essenziali dell'omicidio.
Il giudice ha affermato che un imputato potrebbe essere riconosciuto colpevole esclusivamente sulla base della sua confessione, se ritenuta soddisfacente dalla Corte.
“La sentenza di questa Corte è che ciascuno di voi - Joseph Usen Etim e Christopher Sunday Macaulay - sia appeso per il collo fino alla morte. Possa Dio avere pietà delle vostre anime", ha concluso il giudice Okon.

 

altre news