KENYA: CORTE D’APPELLO CONFERMA CONDANNA CAPITALE MA CHIEDE INTERVENTO DELLA CORTE SUPREMA

14 Giugno 2023 :

Una corte d'appello di Kisumu, in Kenya, il 12 giugno 2023 ha respinto un appello presentato da un condannato a morte che è stato riconosciuto colpevole di rapina con violenza.
Il collegio dei tre giudici ha respinto l'appello di Cyrus Kavai Onzere, osservando che il tribunale lo ha legittimamente condannato a morte, con sentenza confermata dall'Alta Corte.
Tuttavia, i giudici Joel Ngugi, Wanjiru Karanja e Francis Tuiyott hanno chiesto alla Corte Suprema di esaminare la natura peculiare del caso di Onzere in riferimento al famoso caso Muruatetu 2.
"Date le circostanze, non abbiamo altra scelta che respingere questo appello. Riteniamo necessario aggiungere tuttavia che questo esito, considerando il caso Muruatetu 2, sia ingiusto e sproporzionato, alla luce della motivazione dalla Corte Suprema del Kenya che ha dichiarato incostituzionale la condanna a morte obbligatoria nel caso Muruatetu I.
"C'è bisogno di un intervento urgente in tal senso attraverso le necessarie riforme legislative, considerata la decisione della Corte Suprema del Kenya in merito alla validità costituzionale della pena di morte obbligatoria in casi come questo", si legge in una parte della sentenza della Corte di Appello.
I giudici hanno notato che i casi di Muruatetu potrebbero non applicarsi direttamente al caso dell’appello di Onzere. Tuttavia, i consulenti legali potrebbero sfruttare le lacune e cercare un possibile riesame presso la Corte Suprema.
"È quindi nostra opinione che il rimedio per i ricorrenti per quanto riguarda la questione che sollevano e gli argomenti che hanno addotto sulla legittimità e costituzionalità della condanna a morte obbligatoria loro inflitta non spetta a questa Corte", si legge nella sentenza della Corte di Appello.
Onzere nel 2008 è stato accusato davanti al tribunale della contea di Vihiga di aver commesso una rapina con violenza.
L'Ufficio della Procura Pubblica ha accusato Onzere e un suo complice di aver commesso la rapina il 14 maggio 2008, armati di grossi coltelli. I due si sono impossessati dei due cellulari Nokia della vittima.
Onzere e il suo complice avrebbero anche ferito la vittima, nella sua casa del villaggio di Mudete, nella contea di Vihiga.
Il tribunale di Vihiga ha emesso la condanna capitale nei confronti di Onzere.
L'appello di Onzere è stato sostenuto mediante memorie scritte nelle quali ha dichiarato che nel corso del processo l'età del ricorrente non è mai stata stabilita e l'unico tentativo di accertarla è avvenuto nella fase di valutazione delle attenuanti, quando il ricorrente ha affermato di non avere ancora ottenuto la carta d'identità.
"Ha inoltre sostenuto che, nonostante il giudice del processo abbia considerato l'attenuante dell’età molto giovane, il tribunale ha ritenuto di avere le mani legate essendo obbligatoria la condanna a morte per il reato di rapina con violenza.
"Pertanto, il tribunale non poteva emettere una sentenza meno severa. Onzere ha affermato che le corti hanno ora la discrezionalità di considerare le circostanze di ciascun caso e stabilire la pena appropriata in conformità con la legge", si legge ancora nella sentenza della Corte di Appello.
E’ stato sulla base dell'età di Onzere che i giudici Joel Ngugi, Wanjiru Karanja e Francis Tuiyott hanno chiesto che la Corte Suprema riveda la questione in riferimento al caso Muruatetu.
Il caso Muruatetu del 2017 rappresenta una decisione storica della Corte Suprema del Kenya, che ha dichiarato incostituzionale la condanna a morte obbligatoria per l’omicidio e la rapina con violenza.
Francis Muruatetu era stato riconosciuto colpevole di omicidio e condannato a morte. Ha presentato appello sostenendo che la condanna a morte obbligatoria fosse una punizione crudele, disumana e degradante.
La Corte Suprema ha accolto la richiesta stabilendo che la condanna a morte obbligatoria viola l'articolo 26, paragrafo 2, della Costituzione, che garantisce il diritto alla vita.
Nel 2018 la Corte Suprema ha dichiarato illegittimo l'ergastolo obbligatorio per lo stupro e nel 2020 ha annullato la condanna minima obbligatoria per il traffico di droga.

 

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