IRAN - La famiglia di Armita Garavand conferma implicitamente la morte cerebrale

IRAN - Armita Geravand

23 Ottobre 2023 :

22/10/2023

IRAN

La famiglia di Armita Garavand conferma implicitamente la morte cerebrale

 

In seguito alla pubblicazione di un rapporto riguardante Armita Garavand, una sedicenne caduta in coma 21 giorni fa dopo uno scontro con le forze dell'ordine riguardo alle norme sull'hijab, la sua famiglia ha confermato indirettamente questa informazione durante un'intervista con Hengaw.
Domenica 22 ottobre 2023, il padre di Armita, Bahman Garavand, ha condiviso in un'intervista con Hengaw: "L'équipe medica di Armita ci ha informato che il suo cervello non funziona più e non c'è speranza di guarigione". Pur non utilizzando esplicitamente il termine "morte cerebrale", il padre di Armita ha indicato che le sue condizioni fisiche sono rimaste invariate dal momento del suo ricovero, e i medici hanno espresso pessimismo riguardo alla sua guarigione.
Ieri l'agenzia di stampa governativa Tasnim, collegata all'IRGC (Guardie Rivoluzionarie), ha pubblicato un rapporto intitolato "Conferma della morte cerebrale di Armita Garavand". Questo rapporto non offre dettagli specifici sugli eventi degli ultimi 21 giorni, ma ribadisce le precedenti affermazioni secondo cui la ragazza non avrebbe subito abusi fisici da parte delle autorità.
Come riportato in precedenza da Hengaw, Armita durante il ricovero all’ospedale militare dove si trova tuttora non ha subito alcun intervento chirurgico. Questo perché le sue condizioni sono state considerate troppo gravi per un’operazione.
In linea con la nostra precedente copertura, le interviste con amici, familiari e testimoni oculari presso la stazione della metropolitana "Shohada", relative alle circostanze che hanno portato al ferimento di Armita Garavand, che sono state pubblicate sui media controllati dal governo, sono state tutte effettuate sotto il controllo delle forze di sicurezza, e rimangono non verificabili.
La mattina di domenica 1 ottobre 2023, Armita Garavand, una sedicenne originaria di Kermanshah e residente a Teheran, ha avuto un alterco fisico con la polizia morale nella stazione della metropolitana "Shohada", a Teheran, a causa del mancato rispetto delle norme sullo hijab obbligatorio. Successivamente, ha avuto un collasso ed è stata ricoverata all'ospedale Fajr. Sia la sua stanza di ricovero che l’ospedale stesso sono stati sottoposti a stringenti misure di sicurezza.
Questo incidente solleva notevoli preoccupazioni in materia di diritti umani, sottolineando una grave violazione delle libertà civili di Armita Garavand, compreso il suo diritto alla libertà di scelta e alle opinioni personali. La sua inosservanza delle norme obbligatorie sull’hijab ha provocato danni fisici, costituendo una violazione dei suoi diritti fondamentali.

https://hengaw.net/en/news/2023/10/armita-garavands-family-implicitly-confirms-brain-death

 

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