IRAN - Il ruolo di Raisi nelle esecuzioni di massa nel 1988

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30 Maggio 2023 :

(29/05/2023) - Il ruolo di Raisi nelle esecuzioni di massa nel 1988
L'ex direttore della famigerata prigione di Evin a Teheran, Hossein Mortazavi Zanjani, ha accusato il presidente Ebrahim Raisi di avere avuto un ruolo diretto nell'esecuzione di massa dei prigionieri politici ordinata dal fondatore della Repubblica islamica, Ruhollah Khomeini nell’estate 1988. Il fatto era ampiamente noto, ma è la prima volta che una conferma arriva da una fonte ‘ufficiale’. Hossein Mortazavi Zanjani si è collegato di sua spontanea volontà ad una serie di “chat audio” effettuate sul social network “Clubhouse”. La partecipazione di Zanjani ha sorpreso gli organizzatori della chat, tutti ex detenuti politici o loro parenti, compresi parenti delle vittime delle esecuzioni di massa del 1988. Zanjani è intervenuto più volte, in diverse sessioni della stessa chat. Tra le altre cose ha raccontato che Raisi, che era il sostituto procuratore di Teheran, gli disse: "Siamo andati e abbiamo ricevuto un ordine dall'Ayatollah Khomeini per giustiziare i prigionieri". Questa è la prima rivelazione di un ex funzionario giudiziario sul coinvolgimento diretto del presidente iraniano nell'uccisione di prigionieri politici negli anni '80. Le esecuzioni durante gli anni '80 sono state eseguite sulla base di una fatwa dell'allora leader supremo dell'Iran, Ruhollah Khomeini, contro il MEK (The People's Mojahedin Organization of Iran) ed altri gruppi di sinistra e laici come l'Organizzazione Fadaiyan Khalq (FKO) e il Partito Tudeh, nonché alcuni gruppi curdi come Komala e il Partito democratico curdo dell'Iran. "Mostrare misericordia contro i nemici del governo islamico è essere ingenui", aveva detto Khomeini nella sua fatwa. Il numero esatto di prigionieri giustiziati durante l'epurazione dei prigionieri non è noto ma secondo fonti indipendenti, le autorità iraniane "fecero scomparire con la forza" e "giustiziarono sommariamente" circa 5.000 persone tra luglio e settembre 1988. Il MEK sostiene che le esecuzioni siano state almeno 30.000. L'ex direttore della prigione di Evin, che ha ospitato alcuni dei casi più importanti del paese ed è famoso per le sue brutalità nei confronti dei detenuti, ha aggiunto di aver visto i corpi dei prigionieri giustiziati gettati nei camion e portati via dalla prigione. Immagini satellitari hanno in seguito mostrato la comparsa e poi la scomparsa di enormi buche scavate all’esterno di alcune carceri nei pressi del muro di cinta. Ovviamente nessuno ha ancora potuto verificare se si trattasse di fosse comuni. Mortazavi ha affermato di essersi dimesso da quello che era noto come "il consiglio della morte", il gruppo di decisori che decidono se i prigionieri vivevano o morivano. Afferma che le sue dimissioni sono state accolte con una minaccia di morte dal vice ministro dell'intelligence. "Anche se non ho avuto un ruolo diretto nell'esecuzione dei prigionieri, mi sento in colpa per il mio silenzio sulle esecuzioni, e anche se mi pento, non sarò purificato", ha detto. Dopo la sua vittoria alle elezioni presidenziali del 2021, in risposta alla domanda di un giornalista di Al-Jazeera, Ebrahim Raisi ha affermato di essere un "difensore dei diritti umani" dall'inizio del suo mandato nel sistema giudiziario e che "dovrebbe essere encomiato" per il suo azioni. Mortazavi ha inoltre confermato che le prigioniere ancora vergini sono state forzatamente sposate con i carcerieri prima dell'esecuzione. Il riferimento di Mortazavi è a fatti già raccontati dai prigionieri politici, di cui questa è però la prima “ammissione” da parte di un carceriere. Poiché secondo l’Islam integralista, le ragazze che muoiono vergini vanno direttamente in paradiso, prima di essere impiccate, le donne giovani venivano stuprate. Poiché però anche lo stupro è un peccato, alcuni imam celebravano frettolosi ‘matrimoni forzati’ tra le vergini e i violentatori. Del resto la pratica del ‘matrimonio temporaneo’, anche solo per poche ore, è in uso ancora oggi per chi volesse frequentare una prostituta senza violare la legge. Il ‘matrimonio temporaneo’ è facilitato dal fatto che in Iran è in vigore la poligamia.
Mortazavi ha raccontato: "Il padre di una delle ragazze vergini giustiziate mi ha detto che dopo l'esecuzione di sua figlia, gli agenti gli hanno dato dei soldi dicendo che i soldi erano per la dotazione matrimoniale di sua figlia".

https://www.iranintl.com/en/202305292957
https://www.rferl.org/a/iran-1988-executions-mortazavi-shame/32439066.html
https://iranwire.com/en/news/117116-ex-official-virgin-prisoners-were-raped-to-prevent-them-going-to-paradise/

 

 

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