COREA DEL NORD: PENA DI MORTE PER CHI DIFFONDE ‘VOCI’ SUL COVID

29 Novembre 2022 :

Un decreto pubblicato nella capitale nordcoreana all'inizio del 2022 e visto da NK News questa settimana avverte che coloro che diffondono "voci" sul COVID-19 e sulle politiche di quarantena di Pyongyang potrebbero essere condannati a morte.
Il provvedimento, datato 29 maggio 2022, è arrivato circa due settimane dopo che il Paese ha ammesso per la prima volta di trovarsi di fronte a un'epidemia di COVID-19 e descrive qualsiasi critica alla politica pandemica del Paese come attività "anti-statali".
"Alcuni residenti [nordcoreani] che interpretano a modo loro le politiche anti-epidemia del Partito e del governo stanno diffondendo voci infondate, disturbando l'opinione pubblica e distruggendo la stabilità politica della società", afferma il decreto, vietando attività come la diffusione di informazioni "distorte" sulla diffusione del "virus dannoso", che è una frase in codice per COVID-19 nella Corea del Nord.
Alle persone è anche vietato “diffondere il modo in cui hanno interpretato” le regole e le linee guida anti-COVID della Corea del Nord “a modo loro”, così come le bugie su di esse, continua.
"Coloro che commetteranno violazioni particolarmente gravi di questo decreto saranno soggetti a severe punizioni inclusa la pena di morte, e i familiari che vivono con loro saranno soggetti a trasferimento ed espulsione".
Il decreto è arrivato nel corso di una pesante copertura mediatica statale su COVID-19, politica di quarantena e numero di casi, nonché affermazioni di vittoria sul virus quando i casi di "febbre" sono diminuiti.
All'epoca gli analisti dissero a NK Pro che era altamente improbabile che la Corea del Nord, che non aveva avviato alcuna campagna vaccinale nota, avesse fermato completamente il COVID-19.
La data sulla foto del decreto relativo alle “voci” mostra che è stato emanato lo stesso fine settimana in cui la Corea del Nord ha revocato il lockdown durato settimane nella capitale.
Non è chiaro se il provvedimento sulla repressione delle “voci” sia ancora in fase di attuazione nel Paese.
Il decreto rappresenta un altro esempio dell'approccio duro della Corea del Nord alla pandemia, intrapreso all'inizio del 2020.
NK News aveva riferito di un altro grado del Ministero della Pubblica Sicurezza all'inizio di quest'anno che avvertiva dell'esecuzione per coloro che rubavano o manomettevano forniture mediche. Quel decreto era datato 14 maggio, due giorni dopo il primo rapporto sull'epidemia di COVID-19 nei media statali.
Gli esperti all'epoca indicavano i raduni di massa a Pyongyang in aprile - una parata militare ed eventi correlati - come potenziali eventi ad alta diffusione.
Tuttavia, tre mesi dopo la prima conferma pubblica da parte della Corea del Nord dell'epidemia di omicron a metà maggio, Kim Jong Un ha dichiarato che il virus era stato "sradicato" dal territorio nazionale ad agosto.
Sua sorella Kim Yo Jong ha criticato i volantini anti-regime della Corea del Sud ritenendoli causa dell'epidemia in Corea del Nord, suggerendo come anche il leader della Corea del Nord potrebbe aver contratto il virus.

 

altre news