IRAN: CONDANNATO A MORTE PER ‘INSULTI AL PROFETA’
6 settembre 2014: un tribunale di Teheran ha di recente condannato a morte e tre anni di carcere il 30enne Souhail Arabi, attivista sui social media, per “aver insultato il Profeta”, hanno riferito gli organi di informazione locali.
Souhail Arabi, che è padre di un bambino di 5 anni, è detenuto nel carcere di Evin, situato nel settore nord-ovest di Teheran, dove sono più di 350 gli oppositori politici e attivisti rinchiusi.
Secondo la Erem News, Souhail Arabi è stato arrestato per aver pronunciato insulti contro il Profeta.
In base alle leggi della Repubblica Islamica, chi proferisce insulti contro il Profeta deve essere condannato a morte, tuttavia il giudice non può emettere la pena di morte nel caso in cui si dimostri che la persona abbia insultato il Profeta sotto l'influenza dell’alcool. (Fonti: Morroco World News, 06/09/2014)
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