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La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo
The European Court of Human Rights
MISURE DI PREVENZIONE: L’ITALIA FINISCE DAVANTI ALLA CEDU

July 30, 2023:

Baldassarre Lauria su L’Unità del 30 luglio 2023

La prima sezione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha dichiarato ammessa la causa promossa dai fratelli Cavallotti contro la Repubblica italiana.
Gli imprenditori siciliani sono stati al centro di una singolare vicenda processuale che li ha visti, prima, assolti in sede penale dal reato di associazione mafiosa e, poi, destinatari di un provvedimento di confisca dei rispettivi patrimoni personali, emesso nel 2011 dal Tribunale di Palermo, durante la “chiacchierata” presidenza di Silvana Saguto, recentemente condannata dalla Corte d’appello di Caltanissetta per la gestione illegale dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.
“Quella dei Cavallotti è la madre di tutte le confische”, diceva la stessa Saguto in una delle conversazioni intercettate. In effetti, per l’importanza delle questioni giuridiche, il caso Cavallotti è adesso il “punto di svolta” del sistema italiano di contrasto all’arricchimento illecito.
I fratelli Cavallotti, Salvatore Vito, Gaetano e Vincenzo, attivi nel settore della metanizzazione in Sicilia nella metà degli anni 90, furono arrestati perché ritenuti associati a Cosa Nostra. Secondo i ROS di Palermo gli stessi avevano intrattenuto rapporti di affari con il sodalizio criminale per ripartirsi gli appalti pubblici. Ma, con sentenza della Corte di Appello di Palermo, gli stessi venivano definitivamente assolti: non v’era l’ipotizzato “patto sinallagmatico” con Cosa Nostra, al contrario si accertava lo stato di soggezione alle vessazioni mafiose.
La confisca di prevenzione, è noto, viaggia su un binario parallelo al processo penale, al di fuori delle regole del “giusto processo” presidiate dalla Costituzione per l’accertamento penale. Una vera e propria “dimensione spirituale”, dove non c’è un fatto da accertare e/o una colpa da addebitare. Una misura non sanzionatoria, ancorché afflittiva per la perdita definitiva del patrimonio, dunque estranea alla “materia penale”, un tertium genus, di chiara matrice autoctona, anticipatrice di un nuovo e ambizioso corso penale, la confisca senza condanna.
Così, per i giudici della prevenzione le imprese dei Cavallotti erano cresciute grazie all’appoggio della mafia nella spartizione degli appalti pubblici, sotto l’egida di Cosa Nostra. Un vero proprio ossimoro giuridico. In effetti, la confisca di prevenzione è una storia di contraddizioni giuridiche, che si è sempre mossa sull’onda emotiva della legislazione emergenziale dell’ormai “atavica” lotta alla criminalità mafiosa.
Il codice antimafia del 2011, che ha messo ordine alla frammentaria legislazione in materia, prevede una specifica fattispecie di pericolosità sociale – l’appartenenza all’associazione mafiosa – concetto diverso dalla partecipazione prevista dall’art. 416 bis del codice penale. La semantica non è di facile intelligibilità logica, nel senso che si può appartenere alla mafia senza farne parte. Così, immane è stato lo sforzo della giurisprudenza italiana nel cercare di dare un contenuto uniforme alla norma che non valicasse il limite dell’arbitrio e del pudore intellettuale.
Risultati eccezionali sul piano “quantitativo”, ma con effetti devastanti sul piano dei diritti delle persone, senza contare i negativi effetti macroeconomici della pessima gestione pubblica. Gli appartenenti alla mafia sono i “nuovi dannati”, difficilmente collocabili in alcuno dei gironi dell’Inferno di Dante, molto spesso colpevoli di nulla, assolti in sede penale ma contigui o vicini alla mafia. Evidente il rischio di trasmodare nella mera “prevenzione culturale”.
Una spirale di presunzioni, espressione di un paradigma giuridico fascista, fondato sulla presunzione di colpevolezza, un terreno estraneo al diritto, coltivato con il pre-giudizio ambientale e con dati empirici di creazione giurisprudenziale. Ora, la Corte Europea vuole vederci chiaro. Nei giorni scorsi la cancelleria della prima sezione ha chiesto al Governo Italiano di argomentare sulle plurime critiche rilevate dalla stessa Corte, con invito a una risoluzione amichevole che eviti il processo.
Si assume la violazione del principio di presunzione di innocenza del giudizio di pericolosità sociale, dedotta dagli stessi fatti oggetto dell’assoluzione in sede penale. Si chiedono spiegazioni sulla determinatezza della fattispecie legale di appartenenza mafiosa, alla luce del significativo contrasto giurisprudenziale all’epoca esistente, nonché sulle garanzie difensive assicurate ai proposti.
La “palla” adesso è nel campo di un “altro diritto”, quello della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Sotto processo c’è il sistema della presunzione di pericolosità. Sovviene l’anatema di Leonardo Sciascia: “Quando tutto diventerà mafia nulla sarà più mafia”.

GAZA: DRUG DEALERS SENTENCED TO DEATH
IRAN - Asadollah Amini (also Asadullah Bahrami) executed in Zabol on July 31
IRAN - Rahim Ghaljaei executed in Birjand on July 31
MOROCCO: KING MOHAMMED VI GRANTS ROYAL PARDON TO 2,052 CONVICTS
IRAN - 3 men executed in Zahedan on July 31
IRAN - Shahsavar Shahriari executed in Zahedan on July 30
IRAN - Mohammad Arbab executed in Zabol on July 30
IRAN - Hamid Asgarinia executed in Qom on July 30
IRAN - Bidollah Gorgij executed in Zahedan on July 30
SINGAPORE EXECUTES A WOMAN FOR THE FIRST TIME IN 19 YEARS
IRAN - Unk executed in Bandar Abbas on uncertain date
BANGLADESH: 4 SENTENCED TO DEATH OVER 'WAR CRIMES'
IRAN - Lawyer Mohammad Seifzadeh sentenced for letter to the UN Secretary-General
KUWAIT EXECUTES FIVE, INCLUDING MAN INVOLVED IN MOSQUE BOMBING THAT KILLED 26
GHANA: PARLIAMENT VOTES TO ABOLISH THE DEATH PENALTY
SINGAPORE: MAN HANGED FOR DRUG TRAFFICKING, A WOMAN SET TO BE EXECUTED THE DAY AFTER TOMORROW
IRAN - Iran court quashes Mohammad Ghobadlou death sentence
IRAN - Masoud Shahbakhsh executed in Zahedan on July 26
SAUDI ARABIA: TWO SAUDI NATIONALS EXECUTED FOR KILLING PARENTS, SIBLINGS
TRINIDAD AND TOBAGO: MAN SENTENCED TO DEATH FOR 2011 MURDER
KENYA: RUTO REDUCES SENTENCES FOR ALL DEATH ROW CONVICTS
USA - Joe Biden is breaking his promise to end the federal death penalty
IRAN - Unnamed man executed in Qom on uncertain date
USA - Alabama. James Barber, 64, White, was executed
ITALY - Falun Gong demonstrated in Rome
MALAYSIA: RELIEF FOR KENYAN WOMAN FACING DEATH SENTENCE
BANGLADESH: THREE GET DEATH PENALTY FOR KILLING TRADER IN GOPALGANJ
USA - Oklahoma. Jemaine Cannon, now 51, Black, was executed
IRAN - Abbas Deris at Grave Risk of Execution
IRAN: POLITICAL PRISONER MOHAMMAD JAVAD VAFA’I THANI SENTENCED TO DEATH

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  IRAN - Hands off Cain Year End Report: At least 284 executions in 2020  
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