Appello per Paula Cooper
(di Maurice Bignami, Sergio D'Elia e altri)
Roma, Rebibbia, marzo 1987
 Graziate Paula Cooper; per lei, per voi e per tutti noi.
Paula è piccola e può cambiare, l'America è grande e deve rimanere quello che è; noi vi guardiamo e vorremmo continuare a sperare.
Abbiamo conosciuto sul continente europeo una democrazia pesante, impacciata, alcune volte spietata. Una democrazia dai principi astratti e inattuali, vale a dire eterni e infattibili e quindi spesso crudeli. Una democrazia dalle finalitĂ grossolane e inattendibili, ovverosia effimere e incredibili e quindi sempre obbligatorie.
La democrazia giacobina del Terrore e la sua versione di massa, popolare, sovietica.Â
Noi esuli dal terrore e dall'uguaglianza, profughi dai fini e dai mezzi che ci resero aspri e barbari, guardiamo con ragione e speranza al mondo libero, se non altro libero dalla necessitĂ di cambiare la natura umana.
In questi anni di affrancamento, ci siamo educati a una democrazia degli uomini, concreta e attuale, una democrazia dai risultati mirati e attendibili. Un governo amante del Diritto, delle QualitĂ e della Tolleranza. Un sistema rispettoso delle regole del gioco, temperate dal liberalismo e dalle buone maniere.
Una democrazia che non teme il compromesso e non si vergogna de1la compassione.
Amate la democrazia, graziate Paula Cooper. Per lei, per voi e per tutti noi.
La grazia concessa è già un insegnamento e una straordinaria occasione per cambiare.
Non smentite le vostre e le nostre ragioni, non negate le vostre e le nostre speranze.
|