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Manifesto di Olivieto Toscani per la campagna Nessuno tocchi Saddam

Le campagne di comunicazione a favore della moratoria

  • "New York, New York" - Nell´autunno ´94, mentre all´Onu si cercavano le adesioni dei singoli Paesi sulla proposta di moratoria delle esecuzioni, dall´Italia è partita la campagna New York, New York. Migliaia le firme dei cittadini e oltre 300 milioni di lire sono stati raccolti per pubblicare due pagine di informazione sul New York Times. Il 23 novembre, le firme raccolte sono state consegnate al Segretario Generale Boutros-Ghali nella sede dell´Onu a Roma da parlamentari e militanti abolizionisti.


  • "Cento città contro la pena di morte" - A fine luglio ´95, Nessuno tocchi Caino fa in camper il giro di gran parte dell´Italia incontrando i sindaci di molte città. Molte istituzioni locali - Comuni, Province e Regioni -italiane, hanno deciso di aderire a Nessuno tocchi Caino e alla campagna per la moratoria delle esecuzioni.


  • "Stacca la spina" - Il 26 dicembre ´95, a Roma Nessuno tocchi Caino ha organizzato un concerto contro la pena di morte. Venti i cantanti e gruppi musicali che hanno partecipato. Le entrate del concerto hanno finanziato Nessuno tocchi Caino. Il concerto è stato trasmesso a Capodanno ´96 da Rai 3.


  • Visite nei bracci della morte

    • Nel febbraio ´96 - Nessuno tocchi Caino ha incontrato i detenuti nel braccio della morte di Angola Prison in Louisiana, il carcere divenuto famoso in tutto il mondo per il libro di Sister Helen Prejean da cui è tratto il film Dead Man Walking (Premio Oscar ´95 a Susan Sarandon come migliore attrice). Sulla visita è stato girato un video trasmesso in Italia da Cronaca in diretta, mentre il settimanale Panorama ha pubblicato un reportage.


    • Nel novembre ´99 - Mentre all´Onu si discuteva la Risoluzione dell´Unione Europea per la moratoria delle esecuzioni, Nessuno Tocchi Caino con Emma Bonino ha visitato dei prigionieri nei penitenziari del Texas, dell´Illinois e della Florida, al fine di raccontare la storia dei detenuti e le loro esperienze umane e legali per coinvolgere l´opinione pubblica. Queste visite nei bracci della morte sono state seguite dalle redazioni dei maggiori servizi informativi europei.


    • "Il viaggio della speranza" - Nel Giugno ´98, Nessuno tocchi Caino ha incontrato ad Austin in Texas il Consigliere Generale del Governatore George Bush a cui ha consegnato le risoluzioni del Parlamento Europeo e delle Nazioni Unite per una moratoria delle esecuzioni capitali e per la riforma in Texas della politica sulla grazia concessa solo in caso di provata innocenza del condannato e per le irregolarità compiute nel processo. Durante il viaggio in Texas, Nessuno tocchi Caino ha incontrato anche i detenuti nel braccio della morte ad Huntsville; ha pubblicato sul principale quotidiano della capitale, l´Austin American-Statesman, una pagina contro la pena di morte finanziata dal Gruppo dei Verdi al PE; ha partecipato alla prima, grande manifestazione dopo molti anni nelle strade di Austin promossa da Jorney of Hope, l´associazione di familiari delle vittime del reato che hanno detto "no" alla pena di morte.


  • L´appello dei Premi Nobel - Il 19 Novembre ´98, a New York, suor Helen Prejean, autrice del libro Dead Man Walking e Tim Robbins, regista del film ispirato al libro, hanno guidato una delegazione di Nessuno tocchi Caino che ha consegnato al segretario generale dell´Onu, Kofi Annan, un appello di Premi Nobel e personalità di rilievo mondiale a favore della moratotia Onu delle esecuzioni. Lo stesso giorno, l´appello - firmato tra gli altri dal Dalai Lama, Rita Levi Montalcini, Desmond Tutu, Dario Fo, Nadine Gordimer, Josè Saramago, Mario Cuomo e Emma Bonino - è stato pubblicato, grazie ad un contributo del Gruppo Verde al Parlamento Europeo, sull´International Herald Tribune e sul Corriere della Sera.


  • "We, on death row" - Tra il 1999 ed il 2000, Nessuno tocchi Caino ha promosso con Oliviero Toscani ed il Gruppo Benetton la campagna "We, on death row" e collaborato alla sua realizzazione mettendo a disposizione del gruppo i contatti dell´associazione per entrare in numerosi bracci della morte degli Stati Uniti. Le immagini e le parole dei condannati a morte che avevano accettato di essere i testimonial hanno fatto il giro del mondo creando molto scalpore e qualche polemica. Per questa campagna, il Gruppo Benetton ha subito negli Stati Uniti boicottaggi e denunce.


  • "Il Colosseo illumina la vita" - Nel dicembre ´99, Nessuno tocchi Caino ha promosso, insieme alla Comunità di Sant´Egidio e Amnesty International, l´iniziativa "Il Colosseo illumina la vita". L´antico monumento, simbolo di Roma, è diventato il "testimonial" di una campagna mondiale contro la pena di morte. Per tutto il 2000, le luci che illuminano il Colosseo muteranno dal bianco all?oro per due giorni ogni volta che uno stato deciderà di imporre la moratoria delle esecuzioni o di abolire la pena di morte o quando sarà commutata una pena capitale.


  • Ferma la pena di morte via Internet

    • Il 15 marzo 2001 - A Roma: Nessuno tocchi Caino insieme alla media company Nexta.com ha lanciato la prima edizione della campagna di mobilitazione via internet per la moratoria delle esecuzioni capitali all´ONU. L´evento si è svolto nel più grande internet caffè della capitale, l´EasyEverything, coinvolgendo i principali protagonisti del mondo dell´entertainment italiano. A sostegno dell´iniziativa sono intervenuti Zeudi Araya, Dario Argento, Gino Montaldo, Giampiero Mughini, Damiano Tommasi, Sandro Veronesi, Andrea Gardini, Flaminio Maphia, Franky Hi-nrg e Valentina Chico. Nexta.com, ha deciso di ospitare gratuitamente, per due anni, il banner realizzato da Oliviero Toscani per la campagna di Nessuno tocchi Caino contro la pena di morte. L´obiettivo è quello di mobilitare l´opinione pubblica dei paesi abolizionisti e mantenitori per una moratoria Onu delle esecuzioni, ma anche valicare frontiere altrimenti inaccessibili ai diritti umani e dare voce alle migliaia di condannati a morte che in paesi totalitari e integralisti muoiono ogni giorno nel silenzio generale.

    • Il 16 marzo 2002 - A Madrid: si è svolta la seconda tappa della campagna on line contro la pena di morte di Nessuno tocchi Caino e Nexta.com, per sostenere la risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali presentata alla Commissione diritti umani dell´Onu dalla Presidenza spagnola dell´Unione Europea. In uno dei più grandi internet cafè della capitale, il BBIGG, Emma Bonino, Sergio d´Elia, Fernando Savater ed Enrico Ruggeri hanno dato appuntamento a personalità del mondo spagnolo dell´entertainment, della cultura e della politica. Sono intervenuti alla manifestazione, tra gli altri: Carmen Alborch, Soledad Puértolas, Cristina Almeida, Gallego y Rey, Benito Zambrano, Raquel Meroño, Silvia Abascal, Ramoncín, Cristina del Valle, Greta y los Garbo, Mercedes Milá, Abraham García, Joaqim Martinez e Nuria Varela. Hanno dato la loro adesione morale: Felipe González, Carmen Romero, Elvira Lindo, Antonio Múñoz Molina, Terelu, Maruja Torres, Susana Griso, Forges, Anabel Alonso, Ana Belén, Bigas Luna, Jesús Vázquez, Carlos Sobera, Agatha Ruiz de la Prada.Sponsor dell´evento, oltre alla Nazionale Italiana Cantanti, sono stati: El Mundo.es, l´Unione Europea, MTV Spagna, Ya.com.

    • 2002/2004 - Altre città europee: eventi simili a quelli organizzati a Roma e a Madrid sono stati promossi a Norimberga (29 ottobre 2002), Stoccolma (6 novembre 2002), Atene (15 aprile 2003), Parigi (24 settembre 2003), Milano (27 maggio 2004) e Londra (12 dicembre 2004). Tutti questi eventi miravano a sensibilizzare l’opinione pubblica, nell’ambito di un progetto sostenuto dall’UE, al fine di rafforzare l’impegno politico dell’UE nel sostenere la risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali alla Commissione diritti umani e all’Assemblea Generale dell’ONU.

  • Vasco Rossi contro la pena di morte - L´8 giugno 2001, il celebre cantante italiano ha dedicato il tour estivo "Stupido Hotel Live" a Nessuno tocchi Caino proiettando in apertura di tutti i concerti del tour un video sulla pena di morte realizzato da Oliviero Toscani e chiudendolo con un invito a firmare on line dal sito www.nessunotocchicaino.it.


  • Il concerto di Firenze - Il 26 marzo 2002, Jovanotti è intervenuto con Enrico Ruggeri, Leandro Barsotti, Paolo Crepet e il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini ad una manifestazione-concerto per l´abolizione della pena di morte e a sostegno di Nessuno tocchi Caino. Si è svolta all´interno della rassegna ´´Webcity´´, in collaborazione con la Nazionale Italiana Cantanti, la Regione Toscana e il Segretariato Sociale della Rai. Nell´occasione è stato proiettato in anteprima il video di Oliviero Toscani, ´´L´orfano´´, sulla storia di Paolo Pasimeni, lo studente padovano che il 13 febbraio 2001 uccise e poi bruciò il cadavere del padre.


  • "Proibito pensare, le facce della repressione a Cuba" - Una mostra di Oliviero Toscani per Nessuno tocchi Caino che rappresenta i volti dei 75 dissidenti cubani, molti dei quali sostenitori del "Progetto Varela", una campagna per la democratizzazione di Cuba che ha promosso una raccolta di firme per un referendum istituzionale teso a introdurre il multipartitismo, i quali furono arrestati dal regime di Castro il 18 marzo 2003. Pochi giorni dopo, i Tribunali hanno comminato loro pene severe, dai 6 ai 28 anni di reclusione, con capi di imputazione quali tradimento della patria o cospirazione politica, in base alla Legge 88, nota come "Legge Bavaglio", che è stata approvata nel 1999 ma mai applicata fino a questa occasione. Tra loro il poeta Raul Rivero, l’economista Martha Beatriz Roque, il sindacalista Pedro Pablo Alvarez e il giornalista Ricardo Conzalez. L'11 aprile 2003, dopo tre anni di una moratoria di fatto sulle esecuzioni, il regime ha giustiziato tre componenti del gruppo di cubani che una settimana prima si era impadronito di un traghetto con l'intento di raggiungere la Florida. Enrique Copello Castillo, Barbaro Leodan Sevillan Garcia e Jorge Luis Martinez Isaac furono fucilati all'alba. La mostra è stata esposta a Firenze (4 luglio 2004), Roma  (11 ottobre 2004) e Torino (12 novembre 2004).


  • Dicembre 2006/Giugno 2007: le iniziative nonviolente da "Nessuno tocchi Saddam" alla Moratoria Universale

    • Sciopero della fame e della sete di Marco Pannella - Il 26 dicembre 2006, a seguito della conferma della condanna a morte dell'ex dittatore iracheno Saddam Hussein, Marco Pannella inizia un sciopero della fame e della sete in sostegno dell'iniziativa "Nessuno tocchi Saddam", volta a fermare l'esecuzione. Un appello in tal senso era già stato lanciato da Nessuno tocchi Caino, nel giugno del 2006 e aveva raccolto il sostegno di oltre 200 membri del Parlamento italiano, 3 premi Nobel e numerose celebrità internazionali.

      Il 30 dicembre, dopo l'esecuzione di Saddam Hussein, Marco Pannella ha continuato il suo sciopero della fame e della sete per focalizzare l'attenzione sull'obiettivo più generale di una risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali.

      Con la sua iniziativa nonviolenta, Pannella ha invitato il Governo italiano a formalizzare il proprio impegno a presentare una risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali alla corrente Assemblea generale delle Nazioni Unite.

      Il 2 gennaio 2007, in risposta all’iniziativa di Pannella e in adempimento del mandato unanime del Parlamento italiano, il Consiglio dei ministri dichiarava pubblicamente che "il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Governo si sono impegnati a procedere formalmente, coinvolgendo, in primo luogo, i paesi sottoscrittori della Dichiarazione del mese di dicembre, di inserire all'ordine del giorno dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite la questione della moratoria universale sulla pena di morte. "

      Il 3 gennaio, dopo 8 giorni senza acqua, Pannella interrompe lo sciopero della sete, ma continua il suo sciopero della fame fino al 15 gennaio.

      Il 21 marzo, Marco Pannella inizia un altro sciopero della fame che dura fino al 14 aprile per vigilare sugli impegni assunti dai vari parlamenti e ai governi, soprattutto quelli italiani, rispetto alla presentazione della Risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali all'attuale Assemblea generale delle Nazioni Unite.


    • Sciopero della fame ad oltranza - Il 16 aprile 2007, dopo una sospensione di due giorni del suo sciopero della fame, in corso dal 21 marzo, Marco Pannella promuove uno sciopero della fame ad oltranza, considerando inaccettabile che, dopo tredici anni, vi sia un ulteriore rinvio all’anno successivo della presentazione di una Risoluzione per la moratoria universale sulla pena di morte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In questa nuova, intensa fase della lotta, Pannella è affiancato da altri sei membri del Partito radicale: Sergio d'Elia, Valter Vecellio, Guido Biancardi , Claudia Sterzi, Lucio Bertè e Michele Rana.

      Lo sciopero va avanti con solo due brevi interruzioni fino al 18 giugno 2007, il giorno in cui l'Unione europea prende la decisione di presentare la risoluzione pro moratoria all'Assemblea Generale del U.N. a partire dal prossimo mese di settembre.


    • L'occupazione della RAI - Il 1 ° giugno del 2007, otto membri del Parlamento e del Rartito Radicale - Marco Cappato, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni e Sergio Stanzani - occupano gli uffici amministrativi della RAI a Viale Mazzini "per affermare il diritto dei cittadini italiani di essere informati, in particolare, del boicottaggio contro la proposta di una moratoria delle esecuzioni capitali, e per consentire all'opinione pubblica di essere coinvolti e strumentale in uno sforzo storico di civiltà e di diritti umani. "

      Dopo cinque giorni e cinque notti, gli "occupanti" decidono di porre fine alla loro azione, nonostante il fatto che la Rai abbia offerto un piano insufficiente di comunicazione per informare il pubblico sulle lotte per la risoluzione pro moratoria.


    • L’appello dei Premi Nobel - Il 7 giugno 2007, il Partito Radicale e Nessuno tocchi Caino lanciano un appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi per chiedere che l’Italia depositi "nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso la risoluzione per una moratoria universale sulla pena di morte."

      In pochi giorni, aderiscono all’appello 55 Premi Nobel, tra cui il Dalai Lama, Michail Gorbaciov, Desmond Tutu e Lech Walesa; ex capi di Stato come Inder Kumar Gujral, Moustapha Niasse, Michel Rocard, Majco Pandeli e Mark Eyskens; più di 500 parlamentari provenienti da tutto il mondo, tra cui tutti i leader di partito dal Parlamento italiano (ad eccezione di Roberto Castelli della Lega Nord), tutti i senatori a vita italiani e tutti i leader di partito del Parlamento europeo, tra cui i rappresentanti di estrema di destra. Tra le celebrità internazionali si ricordano, lo scrittore israeliano David Grossman, lo scrittore spagnolo Fernando Savater ed il regista Bernardo Bertolucci.

      "Dopo anni di rinvii e di ricerche volte a costruire un consenso europeo unanime, il momento di agire presso le Nazioni Unite a New York è arrivato", afferma l'appello a Prodi con 1.848 firme di importanti personalità provenienti da 101 paesi o territori .


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